

Da ragazzino “vivace” a colonna dello spogliatoio: la crescita di Enrico Strambella, il "Giovinco" del Black
Un percorso di maturazione, sacrificio e attaccamento che ha trasformato un giovane irrequieto in un uomo di sani principi
Enrico Strambella non è soltanto un nome sulla distinta. È diventato il volto della rinascita biancorossa, un simbolo di passione e attaccamento che va ben oltre il semplice ruolo di calciatore. Da ragazzino “testa calda”, capace di far penare i veterani, incluso chi vi scrive, ha saputo trasformare quell’irrequietezza giovanile in una forza trainante per tutta la squadra, diventando una delle colonne portanti di questo progetto. Esattamente 15 anni fa, veniva messo fuori squadra per i suoi comportamenti non inclini ad uno spogliatoio, nonostante una tecnica invidiabile, per poi ritornare qualche annetto dopo completamente maturato, diverso. Una traformazione che solo un uomo intelligente può avere.
Il campionato appena concluso non è stato semplice per lui. La condizione fisica lo ha messo subito alla prova, costringendolo a rincorrere una forma che ancora oggi è alla ricerca della sua completezza. Proprio per questo, Enrico è diventato un elemento fondamentale anche nello spogliatoio: la sua presenza è un punto di riferimento per i compagni.E può fare ancora di più: far capire ai compagni cosa è il Black Jack 09, il valore che simbolicamente rappresenta, perchè non tutti lo sanno. Lui si, ha vissuto quelle serate quando, appena 16enne, soprannominato “Giovinco ” per via della statura e anche per la sua classe sopraffina faceva ammattire uomini più grandi lui. Ora, quell'uomo è lui, in tutti i sensi.
Quando nella stagione appena conclusa è stato chiamato in causa, ha dato tutto quello che aveva, fino all’ultima goccia di energia. L’immagine del suo volto provato al triplice fischio contro il Brt è diventata il simbolo di un amore che va oltre il campo, la testimonianza di quanto sia disposto a sacrificarsi per questi colori. Ma non solo: a differenza di altri - e qui si vede la sua “saggezza” - ha accettato la panchina silenziosamente aiutando i compagni in campo.
La formica atomica del Cep non è solo un semplice calciatore del Black: è un uomo-squadra, un esempio di attaccamento e lealtà. Alessandro Cozzoli, suo ex compagno di squadra e ora futuro tecnico, ha sottolineato l’importanza di Strambella per il club, definendolo “guida e colonna portante su cui si fonda il futuro della squadra”. Come non essere d'accordo con lui.
Il Giovinco del Black rappresenta quella bandiera che non smette mai di sventolare. È il punto di riferimento per chi crede che la maglia sia una seconda pelle, per chi sa che il vero attacco si misura nei momenti difficili, quando l'unica cosa che conta è dare tutto se stessi per un ideale per amicizia e, perché no, per riconoscenza. E se il domani biancorosso promette nuove sfide, è rassicurante sapere che ci sarà ancora lui, con lo stesso spirito di sempre: quello di chi ama davvero.