
In queste due settimane il direttore sportivo biancorossi
Sean Sogliano sta sfogliando l'album dei ricordi, affrontando prima il
Carpi al San Nicola e attendendo l'impegno di domenica contro il
Verona.
Una buona fetta della sua carriera in due settimane: dalla parentesi negativa a
Carpi alla parentesi più felice della sua carriera, quella con
l'Hellas Verona.
Le strade di
Sogliano e
dell'Hellas Verona si rincontreranno dopo un anno mezzo. Tornerà da direttore sportivo del Bari con la solita
carica e con le solite caratteristiche che a
Verona hanno conosciuto bene. Lasciò i gialloblù quando capì che il suo ruolo stava perdendo sempre più potere. Le figure di
Gardini e
Setti presero sempre più piede nell'Hellas e
Sogliano capì di essere di troppo nell'assetto societario e preferì cercare una nuova esperienza. Ma l'addio non cancella ciò che di buono ha creato, dalle
plusvalenze alla
salvezza costruita in sinergia con
Mandorlini. Non a caso la retrocessione del
Verona arrivò dopo l'addio di
Sogliano, una figura importante sia dal punto di vista
tattico che come presenza nello
spogliatoio.
Da Verona scrivono
"torna da avversario e non da nemico": questo, probabilmente, é il riassunto della sua esperienza a Verona.
Il capitano
Moras ed il direttore Sogliano,
nel cuore di Verona, ed ora
tinti di biancorosso tornano in Veneto con la speranza di fare un
piccolo grande sgambetto ad un
Verona già
pericolante.