Pappagallo ricorda Caffaro: ‘Un fratello di campo e di vita’”

“Non amava i riflettori, ma domani saranno tutti per lui: Gianni vive nel ricordo”

29.05.2025 12:04

Un pomeriggio di sport e memoria, ma soprattutto di affetto profondo. Domani, a partire dalle ore 15 presso il centro sportivo Coffit, andrà in scena il primo Memorial dedicato a mister Gianni Caffaro, scomparso un anno e mezzo fa dopo una malattia affrontata con la dignità e la forza che lo hanno sempre contraddistinto. A raccontarci cosa c’è dietro questa iniziativa, tra emozioni, ricordi e gratitudine, è Luigi Pappagallo: allenatore, amico fraterno, collaboratore di lunga data di Caffaro.

Domani sarà una giornata speciale. Come nasce questo memorial?

Nasce dal cuore, prima di tutto. Gianni per me non era solo un collega o un amico: era un fratello. E dire “fratello” è ancora poco. È stato lui a introdurmi nel mondo calcistico giovanile, a credere in me, a guidarmi e a starmi accanto nei momenti difficili. Quando se n’è andato, ho sentito che dovevamo fare qualcosa per non lasciar svanire tutto ciò che ha rappresentato. Questo memorial è un modo per dire grazie, per ricordarlo come avrebbe voluto: attraverso il calcio, tra i ragazzi, senza clamori”.

Come lo avrebbe vissuto lui, un evento del genere?

“Con discrezione, come faceva con tutto. Gianni non amava i riflettori. Preferiva lavorare nell’ombra, dare una mano senza cercare gloria. Ma sapeva organizzare, eccome se sapeva. Aveva la capacità di creare legami, di tenere unite le persone, e questo evento ne è la prova. So che magari si sarebbe schermito, ma dentro di sé avrebbe sorriso, vedendo tanti amici e colleghi riuniti in suo nome”.

Ci racconti qualcosa del vostro rapporto personale?

“Era un rapporto vero, viscerale. Ci siamo trovati subito, senza doverci spiegare troppo. Bastava uno sguardo. Abbiamo condiviso progetti, vittorie, delusioni. E poi la malattia. Lì ho visto tutta la sua forza, la sua dignità. Anche nei momenti più duri non ha mai perso la sua ironia, il suo modo unico di esserci. Mi manca ogni giorno, ma sento che è ancora con me, in ogni campo, in ogni allenamento”.

Chi ha reso possibile questa giornata di memoria e sport?

"Devo ringraziare tante persone, che con me hanno messo in piedi la macchina organizzativa. In particolare Mimmo e Massimo Marzullo, Francesco Lombardi e tutte le società e i mister che hanno aderito con entusiasmo. È bello vedere che Gianni ha lasciato una traccia forte, che il suo ricordo unisce ancora".

Cosa ti auguri per domani?

Che sia una giornata serena, piena di sorrisi, di abbracci sinceri. E che i ragazzi in campo si divertano, proprio come avrebbe voluto Gianni. Lui ha sempre creduto che il calcio fosse prima di tutto gioia, educazione e rispetto. Se riusciremo a trasmettere anche solo un po’ di questo, allora avremo onorato davvero la sua memoria

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