Colasante chiama Fontana: "Sto formando un club, vieni con me". Poi la sorpresa: Era un porta a porta

Doveva essere "Tutto bene quel che finisce bene" ed invece si è rivelata un'ennesima fregatura. Fontana è sempre di più nell'occhio del ciclone.

Quando senti la musica da discoteca a palla alle 8 del mattino non avere dubbi: anche se ti hanno proposto un posto da titolare in un club fantasma, ti ritroverai a fare il venditore porta a porta.
Se sali in macchina con loro, con la scusa di un caffè, ti porteranno anche a 20 o 30 chilometri dal punto di partenza.

Dal Cep a Japigia. L’annuncio ambiguo su Facebook, però, non è l’unico metodo di selezione. « Antonio Fontana sto formando un Team se ne vuoi far parte serve gente come te solo che dobbiamo lasciare la città- scrive sul commento Colasante. Ho telefonato ed ho scoperto non c'è nessuna squadra di calcio. Al colloquio mi hanno detto che si trattava di un lavoro da portiere, non avevo avvisato nemmeno il mio procuratore, era quello che cercavo». A quel punto Fontana  e il fantomatico direttore sportivo si danno appuntamento il giorno successivo alle 8. Lui non è più un ragazzino, cerca squadra da diversi mesi  e a quel posto da titolare ci spera davvero. «Quando sono arrivato c’era la musica a palla. Allora gli ho chiesto se non si trattasse di un porta a porta. Mi hanno detto che la musica serviva per dare la carica. Mi sono tranquillizzato, mi hanno affidato ad un ds che non ho mai visto prima. Siamo saliti su una macchina aziendale. E nel tragitto mi hanno fatto un sacco di discorsi, dicevano di aver lavorato per la Juventus, per il Milan. Poi siamo scesi a Japigia. Ci hanno diviso per zone. Hanno tirato fuori le cartelline: c’era scritto Enel, abbiamo iniziato a girare per esercizi commerciali. A quel punto li ho mandati a quel paese. Ho preso il treno e me ne sono tornato al cep».

Articolo ironico ed inventato: ogni riferimento a persone o fatti è del tutto casuale