

Dal volto di un ragazzo a quello di un Capitano: 16 Anni di Saverio Traversa al Black Jack
Con il Black Jack ha conquistato due scudetti tra il 2011 e il 2012, diventando un punto di riferimento imprescindibile per il club
Nei tornei amatoriali, ci sono giocatori che trascendono il semplice ruolo di atleta per diventare veri e propri simboli di una squadra, di una comunità. Saverio Traversa è senza dubbio uno di questi. Arrivato al Black Jack nel 2011, appena sedicenne, ha saputo crescere insieme alla squadra, diventandone oggi un punto di riferimento imprescindibile.
Dalle Prime Partite a Capitano Indiscusso
Quando Traversa fece il suo esordio contro i Piccoli Eroi, in una fresca sera d’autunno del 2011, per l'esattezza il 15 ottobre, era un giovane pieno di sogni e ambizioni. All’epoca, il giovanissimo Antonio Naselli, aveva appena sei anni. Oggi, quei due sono compagni di squadra, un segno tangibile del passare del tempo e della continuità che caratterizza questo gruppo.
La storia di Traversa nel Black Jack è fatta di dedizione, sacrificio e crescita personale. Dopo l’infortunio che ha costretto il leggendario Cozzoli ad abbandonare il ruolo di capitano, è stato proprio lui a raccogliere il testimone, diventando il leader indiscusso del gruppo.
Un Capitano Oltre il Campo
Essere capitano non significa solo guidare la squadra in campo. Per Traversa, il ruolo va ben oltre: è la voce autorevole nello spogliatoio, il punto di riferimento per i più giovani, il collante che tiene unita la famiglia Black Jack. Che sia in veste di calciatore o di allenatore, la sua presenza è fondamentale.
La maturità e la responsabilità che ha acquisito negli anni lo rendono una figura rassicurante per le nuove leve, che trovano in lui un esempio da seguire non solo nel gioco, ma anche nell’atteggiamento e nella mentalità.
Un Simbolo di Continuità e Passione
Capitan Traversa incarna lo spirito del Black Jack: passione, impegno e senso di appartenenza.