
Un
Romizi seccato e
stizzito quello presentatosi in conferenza stampa che non ha risparmiato i toni
polemici nella sua conferenza stampa: "
Qui a Bari ne ho viste di tutti i colori, ho visto passare 5-6 allenatori, tre presidenti, tre direttori sportivi, ho passato un fallimento. Ora ci vuole solamente stabilità per tutti rendere meglio. Sono un sopravvissuto e posso dire di esser sopravvissuto bene ma ora è il momento che ognuno abbia dei ruoli predefiniti qui a Bari". Spesso si sottolinea l'importanza della piazza di Bari, che può essere un bene o un male:"
Undicimila abbonati? I campionati non si vincono con gli abbonati. Bisogna dare risposte ai tifosi? Non credo, noi dobbiamo solamente giocare e poi vedere i risultati. Stiamo sempre a dire del pubblico e della piazza ma la verità è che non è un ambiente facile. Dobbiamo smetterla con il pessimismo perchè sicuramente non aiuta a noi giocatori a rendere meglio. Dobbiamo ancora scendere in campo e c'è già pessimismo". La testimonianza della follia calcistica della piazza barese si è palesata con la questione- Nicola, il tecnico ex Bari totalizzò 35 punti nel girone di andata (solamente dietro Conte negli anni) e Romizi sorride: "
E pensare che lo scorso anno facemmo 35 punti ed a gennaio ci trovammo senza allenatore ". Conclude parlando del match il numero 4 biancorosso: "Sarà un match difficile, le assenza non sono un alibi. Dobbiamo tirare fuori il meglio e la partita la stiamo preparando in maniera maniacale. Le assenze non devono essere un alibi e non lo saranno. Chiunque scenderà in campo darà il meglio, anche i giovani se fanno parte di questa squadra vuol dire che ci possono stare. Cerchiamo di essere vicini anche a loro.
Ed è proprio così:
il calcio è sinonimo di polemiche. E la piazza di
Bari forse ne è una delle migliori in questa pratica: tanto
bella quanto
esigente e
psicopatica, calcisticamente parlando. Capace di
odiare,
bistrattare e
gettare alle ortiche 35 punti dello scorso anno raggiunti con un calcio che- senza dubbio- non divertiva ma che otteneva risultati. Capace di
innamorarsi di giocatori in così poco tempo per poi tornare a
criticarli aspramente dopo qualche settimana e qualche prestazione negativa. Capace di andare in 60.000 allo stadio e capace di raggiungere quota 51 paganti. Capace- come dice il buon
Romizi- e non per colpa della piazza, di essere sempre al centro di polemiche societarie, di debiti accumulati e di stipendi non pagati. Capace di passare dal
Paradiso all'Inferno in uno
schioccare di dita.
Bari, caro Marco, l'hai conosciuta ed è così. E l'ambiente di
Bari, forse, non ha niente da invidiare in quanto a
chiacchiericci a quello di
Roma e di Napoli, ambienti per i quali grandi società ancora stentano a decollare. Una piazza che per i
numeri è da Serie A ed anche per quella
frenesia e
voglia di arrivare in alto,
subito ed in
fretta. Dimenticandosi che la Serie B è l'esatto
opposto:
calma,
lungimiranza ed
attesa.
Caro Marco, che ci vuoi fare, Bari è pane... e pallone. E voi siete i protagonisti, nella buona e nella cattiva sorte!