

Alla scoperta di Christian Correnti, il Totti barese: classe sopraffina e visione di gioco da fare invidia a mezza serie c
Nel calcio ci vuole tanta fortuna. Potrebbe sembrare retorica ma non distanzia molto dalla realtà. Il calcio, il bel calcio, appartiene ai numeri dieci, quelli che hanno il comando del pallone e ci fanno quello che vogliono. Quelli che sanno già prima di ricevere la sfera quello che devono fare. Essere avanti anni luce rispetto agli avversari, che deliziano le platee e rendono questo sport affascinante e il più bello del mondo. Christian Correnti è uno di quelli, che quando lo vedi di primo impatto, per il via del suo fisico esile, quasi fai fatica ad immaginarlo in mezzo al campo a disegnare calcio. Nato a Bari il 10 agosto del 2000, è principalmente un fantasista che ama svariare su tutto il fronte di attacco e non disdegna la fase difensiva molto distante da quella tipologia di calciatore. Talento dotato di tecnica sopraffina, è molto bravo nell’uno contro uno e può spesso creare la superiorità numerica nella sua zona di competenza. Ha buone capacità balistiche. Rapido, eccelle negli spazi stretti, dove palesa il suo grande controllo della sfera e sfrutta il suo baricentro basso che gli permette di essere anche competitivo nella protezione della palla.
Correnti non è sconosciuto nel calcio dilettantistico dove è cresciuto nelle giovanili del Gravina, passando da Mola e chiudendo la sua avventura in una età giovanissima nel Bitritto Norba. Spiegarsi il perchè simili talenti si perdano è davvero un esercizio molto complicato. In questo calcio se non hai una struttura fisica adeguata agli standard moderni vieni messo ai margini. Ecco perchè questo sport attualmente è uno dei più brutti da vedere. C'è poco spazio per la fantasia e molto di più ai tatticismi noiosi di allenatori che vedono la vittoria come unico obiettivo. Spieghiamoci anche perchè nel calcio italiano è sempre più raro scovare i nuovi Del Piero.
Noi, poveri comuni mortali, siamo molto fortunati nel vedere questi calciatori transitare nei meandri dei tornei amatoriali e godere delle loro gesta. Ma, come succede per gli animali esotici in luoghi aridi e freddi, possiamo senza dubbio esclamare: non è il loro habitat naturale.