

Mazzeo finalmente biancorosso… e si toglie qualche sassolino
Dopo anni da rivale, debutta uffiialmente con autorità al Black. A chi lo dava per finito, risponde sul campo
Ci sono storie che sembrano scritte da sempre, ma che per qualche ragione non si realizzano mai. Fino a quando, un giorno, accadono. È il caso di Francesco Mazzeo, che dopo sedici lunghi anni da avversario, da simbolo di sfide epiche contro il Black Jack, ha finalmente indossato in una gara ufficiale la maglia biancorossa. E lo ha fatto con l’eleganza, la lucidità e la personalità che da sempre lo contraddistinguono.
Un debutto atteso, quasi sussurrato ogni estate da chi conosceva la sua storia e quella del club. Un matrimonio rimandato tante volte, spesso vicino, nel 2010 era addirittura fatta, ma mai concluso. Fino a ieri. E il primo impatto è stato esattamente quello che ci si aspettava: maturità, ordine, pazienza, spirito da uomo squadra.
Mazzeo, centrocampista per vocazione, oggi agisce da difensore centrale. Non per caso, ma per evoluzione. Il tempo lo ha trasformato, ma non snaturato. Legge le situazioni come pochi, imposta con calma, guida senza urlare. In campo, è stato subito un riferimento. Fuori, un leader silenzioso che tutti ascoltano.
Eppure, qualcuno questa estate lo aveva dato per finito (vedi Stefano Sifanno e Pietro Strambella). Troppo esperto, troppo indietro fisicamente, troppo vecchio per il calcio che conta. La risposta? La dà il campo. Mazzeo c’è. Ed è più vivo che mai.
Francesco non ha bisogno di fronzoli per brillare, gli basta essere se stesso. E adesso che veste il biancorosso, è chiaro che può essere uno dei tasselli fondamentali per il progetto di Cozzoli.
La storia con il Black non era finita. Non era nemmeno iniziata. Ma ora, finalmente, è cominciata nel modo giusto. E, viste le premesse, promette di essere una delle più belle.