Black Jack 2009

Il Ghetto gioca a carte scoperte: un video scherzoso accende la sfida ai quarti contro il Project

Tra ironia e voglia di riscatto, i blues preparano la loro mano migliore contro un Black da capolista e senza il suo uomo chiave

25.05.2025 10:35

Giovedì sera, al Pepè Sporting di Torre a Mare (fischio d’inizio ore 21), si accendono i riflettori sui quarti di finale. In campo ci saranno il Black Jack Project, dominatore del girone, e il Ghetto, qualificato come terza forza ma pronto a giocarsi il tutto per tutto.

Per i rosanero si tratta di un esame importante, anche perché la squadra dovrà fare a meno del suo uomo simbolo, Michele Gagliardi, assente in un momento delicatissimo della stagione. Una perdita pesante, ma che non intacca la fiducia e la convinzione di un gruppo che fin qui ha dimostrato qualità, equilibrio e fame di vittoria.

Dall’altra parte il Ghetto non arriva certo con l’aria di chi parte battuto. Anzi, lo spirito sembra quello giusto, come dimostra il reel pubblicato sui loto vcanali ufficiali nelle ultime ore. Nel video, l’allenatore del Ghetto, Nicolò Orciuolo, gioca a carte e – guarda caso – fa proprio Black Jack. Un modo scherzoso e simpatico per presentare la sfida, giocando sul nome degli avversari e strappando un sorriso prima del fischio d’inizio.

Il Ghetto, dal canto suo, si presenta all’appuntamento con il sorriso sulle labbra ma anche con una voglia matta di riscatto. Dopo una fase a gironi chiusa al terzo posto, la squadra non nasconde un pizzico di rammarico per quanto raccolto rispetto a quanto espresso sul campo. 

Nel quartier generale della società si respira un’atmosfera mista tra consapevolezza e determinazione. Le parole che circolano nello spogliatoio sono chiare: "Abbiamo chiuso con un terzo posto che non rispecchia fino in fondo quello che abbiamo dimostrato sul campo. Ma adesso – si ripetono tra i corridoi e in allenamento – è il momento di lasciarsi tutto alle spalle. Siamo ai quarti, e ci siamo arrivati con merito. Ora testa alta, cuore acceso e ancora più motivazione. Vogliamo dimostrare chi siamo davvero."

 

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