

Disfatta Scissionisti nella finale dell'Olimpo. Resta comunque un'ottima stagione
La paura di sbagliare ha condizionato la partita, ma il cammino continua...
Ieri l’Olimpic Center di Japigia è stato teatro di una serata intensa, vibrante di emozioni e passione.
Partiamo da un principio. Arrivare a disputare una finale non è mai un traguardo scontato, ma il frutto di impegno, sacrificio e dedizione di una intera annata. Gli Scissionisti, guidati dal carismatico Gagliardi, hanno dimostrato, almeno prima della finale, di avere cuore e carattere, poi un blackout nei primi dieci minuti ha compromesso tutti i piani. Merito degli avversari, bravi sin dalle prime bartture a chiudere tutti gli spazi e ripartire.
Il punteggio finale, un 6-2 in favore dell'Aston Birra, racconta di una partita difficile, deludente ed inaspettata. Forse l'emozione e la tensione di un appuntamento così importante hanno giocato un ruolo: è possibile che l'ansia da prestazione abbia bloccato al pronti via, impedendo loro di esprimere appieno il proprio potenziale. Questo tipo di pressione, tipica delle finali, può limitare la fluidità di gioco e la capacità di prendere le decisioni giuste sotto stress. Nonostante il risultato, è proprio in queste sfide che si vede la vera stoffa di una squadra: non solo nei successi, troppo facile, ma anche nella capacità di rialzarsi dopo una battuta d’arresto come questa.
Per la squadra grigionera questa finale rappresenta molto più di una semplice partita persa. È un punto di partenza, un’occasione per crescere e migliorarsi. Riconoscere gli errori commessi e analizzare cosa non ha funzionato, anche dal punto di vista emotivo, significa aver già compiuto un grande passo avanti. La consapevolezza e l’umiltà di imparare sono le basi su cui costruire un futuro ancora più brillante.
Tanti supporter si sono radunati sugli spalti, tra cui una nutrita schiera di rappresentanti della squadra Black Jack, pronti a sostenere gli Scissionisti in una finale che, seppur non abbia rispettato le aspettative di vittoria, ha regalato a tutti un’esperienza indimenticabile. Tra il pubblico, non sono mancati volti familiari e carichi di significato: i nipotini di Gagliardi e lo zio di Correnti, Giuseppe Sgaramella, ex organizzatore storico dei tornei di Bari, hanno portato con sé un’eredità di passione e tradizione che rende questa squadra ancora più speciale. Il loro sostegno è stato un’energia in più, e resterà agli atti, un abbraccio collettivo che ha avvolto la squadra in ogni momento della partita.
Se ieri non è arrivata la vittoria, qualcosa non ha funzionato. La prossima volta andrà meglio, ne siamo certi. Perché lo sport è questo: una continua sfida, un viaggio emozionante fatto di alti e bassi, ma sempre con il cuore in campo.
A tutti gli Scissionisti, ai loro supporter e a chi crede in loro, va il nostro più grande applauso. La finale è solo l’inizio di una storia che promette di essere straordinaria.
Forza ragazzi, il meglio deve ancora venire!