

Bari: non è un addio ma un arrivederci!
Dopo 110 anni di storia il club biancorosso fallisce: ripartirà dalla Serie D
16 luglio 2018
Per chi ama il calcio, ma soprattutto per i tifosi biancorossi, sarà impossibile dimenticare questa data.
In un caldo pomeriggio d'estate, arriva l'improvvisa notizia che non c'è più nulla da fare: il Bari è fallito.
Commentare un avvenimento così tragico, anche a distanza di giorni, non è facile perchè interessa un'intera città che ha fatto di questa squadra un suo punto di forza.
Quello che è accaduto è veramente difficile da mandare giù... ma è la realtà: prendersi gioco di un'intera città, di persone che vivono per questi colori e che ogni settimana lasciano la famiglia per seguire la squadra allo stadio sia in casa che in trasferta è incocepibile.
Perchè tutto questo? Perchè non dire nulla già da tempo ai tifosi? Forse se l'ex presidente avesse parlato a tempo debito tutto questo non sarebbe successo, una soluzione si sarebbe trovata... ma si sa che con il senno di poi siamo tutti bravi.
Tutto è partito da quel famoso turno dei playoff Cittadella-Bari conclusosi 2-2 dopo i tempi supplementari e che ha visto volare in semifinale i padroni di casa perchè meglio posizionati in classifica. Il Bari era stato deferito di due punti a causa di segnalazioni da parte della COVISOC per alcune irregolarità amministrative, per questo la gara contro il Cittadella non è stata più giocata in Puglia bensì in Veneto.
Quindi galletti fuori dai playoff ed inizio dell'incubo per i tifosi biancorossi che è terminato tragicamente pochi giorni fa con il definitivo fallimento.
Il giorno prima della debacle, c'è stata l'ultima speranza per i tifosi che hanno visto in Andrea Radrizzani e Ferdinando Napoli i salvatori della patria.
Il primo, presidente del Leeds United, ed il secondo proprietario di EdilPortale avevano fatto sperare un'intera città tant'è che in serata il primo cittadino di Bari scriveva cosi in una nota: "La disponibilità di alcuni imprenditori, da me registrata, per completare le operazioni di ricapitalizzazione lascia intravedere una opportunità che va supportata, in termini di disponibilità e collaborazione, soprattutto da parte della stessa FC Bari 1908. Occorre mettere da parte incertezze, dubbi e tatticismi - aggiunge - per salvaguardare le sorti della squadra di calcio più rappresentativa della città, in virtù anche della fortissima relazione, quasi identitaria, tra la città e la squadra". "Non c'è più tempo - conclude - Bisogna lasciare spazio ad una nuova prospettiva che assicuri tranquillità alla squadra di calcio ed alla città. Eventuali ulteriori questioni societarie dovranno essere trattate dopo il salvataggio".
Una notte insonne alla disperata ricerca di un accordo che non arriverà mai... perchè il giorno dopo i due imprenditori, a causa della situazione troppo precaria del club e dei milioni di debiti lasciati dal molfettese, decidono di tirarsi fuori dalla corsa per acquisire la maggioranza della società.
In quel pomeriggio di metà luglio la città era deserta, si viveva in un clima surreale... tutti erano davanti uno smartphone o un pc per essere aggiornati sulle news della squadra del cuore, con in mente lo spettro continuo della D che alle ore 19 è diventato realtà.
In quell'istante 110 anni di storia si sono come d'incanto volatilizzati... è incredibile come fino a pochi mesi fa sognavamo la Serie A e ora siamo costretti a parlare di un Bari che non esiste, completamente allo sbando.
Sono stati subito tanti i messaggi da parte di ex calciatori biancorossi che hanno dimostrato ancora una volta l'attaccamento a questa maglia e a questi colori, giusto per fare qualche nome: Sandro Tovalieri, Giovanni Loseto, Almiron fino ad arrivare al capitano Ciccio Brienza,Micai e tanti tanti altri... messaggi di vicinanza da tutta Italia e dal mondo del calcio.
Bari non è una città come le altre, è una città metropolitana che vive di calcio e non può farne a meno.
Non a caso pochi giorni fa oltre 5000 cuori biancorossi hanno risposto presente all'invito del sindaco di Bari che presso la curva nord dello stadio "Della Vittoria" ha voluto sentire l'opinione di tutti i cittadini baresi e si è unito a loro abbandonando per qualche ora la veste di sindaco e indossando quella di tifoso... non sono mancate le lacrime.
Sabato inoltre a Torre Quetta c'è stata una manifestazione organizzata dai gruppi ultras biancorossi: Seguaci, Bulldog e Re David. Anche qui erano presenti tanti tifosi per dare ancora una volta dimostrazione all'Italia intera che questa città non merita tutto questo.
Le parole del Capo Ultras Seguaci della Nord: " Non è una festa ma una manifestazione d'orgoglio" e sul fallimento "Oggi doveva essere l'anniversario del quarto anno dei Seguaci però come ben sapete non è più una festa, però siamo qui riuniti e vedere cosi tanta gente già ci riempie di gioia perchè vuol dire che comunque la città è ancora viva"
"Dobbiamo ripartire tutti insieme" è questo il messaggio degli ultras che invitano i tifosi ad essere ancora più uniti in questo delicato momento.
Durante la manifestazione è intervenuto anche il sindaco Antonio Decaro che ha parlato del futuro della società e di probabili nuovi scenari: "Ho incontrato un imprenditore straniero che mi ha detto: posso aiutare la squadra,se posso mettere dei soldi lo farò anche senza tornaconto solo perchè mi piace la Puglia.
Poi ci sono altri tre impreditori legati al calcio uno è pugliese e gli altri due sono italiani. Uno è interessato alla serie D e mi ha fatto una buona impressione dimostrandomi serietà"
Attualmente il titolo sportivo è ancora nelle mani del sindaco che in questi giorni sta facendo di tutto per trovare una cordata disponibile a prelevare le azioni del Bari.
La speranza è che il Bari finisca in mani di imprenditori che amino questa città e questi colori. Poi tutto verrà da sè.
Forza Bari sempre!
Fonte immagini: www.puglia014.it