Masiello, perché? No alla convocazione in nazionale...

28.11.2016 19:54
E' la domanda che tutti i tifosi biancorossi, e non solo, vorrebbero porgergli: perché? Perché lo hai fatto? Ogni gol dell'ex biancorosso, che ora veste la maglia dell'Atalanta, viene accompagnato da una caterva di insulti sui social dei tifosi del Bari che ancora pagano ciò che ha causato il calcioscommesse. Quella Serie B da cui il Bari non è più riuscito ad uscire. Un purgatorio, che sembra più un inferno, che fa male ad una piazza che solamente l'anno prima del calcioscommesse rappresentava la sorpresa della Serie A per gioco e risultati. Il gesto di Masiello è una ferita che i tifosi del Bari non potranno mai ricucire e sopratutto non potranno mai perdonargli quel gesto. Vendersi una partita è già ignobile di per sé, un insulto ad uno sport che dà la possibilità a giocatori e tutti coloro che orbitano in quel mondo di arricchirsi in maniera smisurata. Vendersi una partita vuol dire calpestare la passione dei tifosi che, magari, hanno fatto dei sacrifici per seguire la propria squadra. Masiello ha commesso tutto questo, e non solo. L'ex difensore del Bari si è venduto il derby, la partita più importante per i tifosi, quella che viene ricordata da tutti, quella che negli almanacchi ha un sapore diverso. Un gesto schifoso, ignobile e deplorevole. E ci sarebbero migliaia di aggettivi per descriverlo. Ogni volta che calpesta il campo di Serie A, ed ultimamente segna anche tanto, tutti si chiedono: perchè? Perché rovinare una carriera che sarebbe stata sicuramente da nazionale e da top club, perché farlo? Una risposta, probabilmente, non ci sarà mai ma una speranza in tutti quelli che amano il calcio c'è. Masiello non merita la chiamata in nazionale anche se ora è uno dei migliori difensori italiani, sia per le doti da goleador che per quelle in fase difensiva. E' una questione di principio, di morale e di etica. Andrea Masiello, in Italia, bisogna precisarlo, ha avuto la possibilità di ritornare a giocare e calcare i campi della Serie A. E già questo fa discutere, ma la nazionale no. E' il sogno di ogni bambino quella maglia azzurra, limpida e pulita. Un culto per la nazione, un momento in cui la nazione si stringe attorno a 11 calciatori che vestono la stessa maglia che non merita di essere infangata da chi ha dato un calcio alla passione, alla genuinità di questo sport. Ha pagato, come chi ha commesso qualsiasi errore, ma la nazionale è un qualcosa di più. E' un esempio per tutti. E se Pellè è stato allontanato per non aver stretto la mano a Ventura, Masiello non va considerato neanche per uno stage. Mister Ventura, da barese a 'barese', in quello spogliatoio del calcioscommesse c'era proprio lei - che qualche settimana prima aveva chiesto alla società di allontanare Masiello- faccia valere la moralità, l'onesta ed il buon senso. Che questo paese ne ha bisogno.
L'altra faccia del match: le pagelle ignoranti di Verona-Bari
Bari- Parigini, nessun contatto per gennaio. Strada possibile ma altre priorità...