Black Jack 2009

"Simo, dov'è finito il Brufen?" – La scommessa (non pagata) tra i cugini Mazzeo e Sifanno anima il post-partita

Nel calcio amatoriale si gioca per passione, per sudore, per i tre punti. Ma a volte, anche per un Brufen. Sì, avete capito bene

12.09.2025 12:17

Nel cuore pulsante del quartiere San Paolo, dove le partite contano quanto un derby di Serie A, il match tra la selezione locale e il Black Jack è stato solo il teatro di una sfida più intima e familiare: quella tra i cugini Simone e Francesco.

Mazzeo, alla sua seconda presenza con i biancorossi, aveva stretto un patto goliardico con suo cugino Sifanno, vice presidente del Black Jack e per l’occasione allenatore ad interim della selezione sanpaolina. In palio non c’erano soldi, né cene, né magliette autografate, ma qualcosa di molto più... farmaceutico: un Brufen, il classico antinfiammatorio da post-gara.

Le ragioni della scommessa restano avvolte in un alone di mistero e ironia. Forse era un modo per sdrammatizzare la tensione del match, o forse un segno dei tempi, dove anche i dolori muscolari vogliono la loro parte. Fatto sta che la sfida è finita, il campo ha parlato, ma il Brufen ancora non si è visto.

A ricordarlo è lo stesso Francesco Mazzeo, con un sorriso amaro ma deciso: “Simo, dov’è finito il Brufen?”

Una domanda semplice, ma carica di aspettative. Il San Paolo ha perso, è vero, ma l'onore delle scommesse va rispettato. E nel microcosmo del calcio di quartiere, dove tutto si sa e nulla si dimentica, il debito va saldato. Anche (e soprattutto) se si tratta di un blister di ibuprofene.

Ora la palla – o meglio, la scatoletta – passa a Simone Sifanno. Che farà? Onorerà la scommessa o lascerà il cugino con i dolori post-partita?

Una cosa è certa: al prossimo incrocio tra le due squadre, oltre al risultato sul tabellone, ci sarà un occhio puntato sul banco della farmacia.

 

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