

Mazzeo e Lavermicocca, amici fraterni… ma la maglia resta a casa (e si punta alle mutande)
Tra scambi di battute sui social e vecchie complicità da spogliatoio, il derby si accende con ironia ben prima del fischio d’inizio
C’è chi vive il derby come una guerra, e chi lo trasforma in una scenetta comica da spogliatoio. Nel prossimo match tra Black Jack e Ludwig, in programma mercoledi prossimo alle 20, a prendersi la scena prima ancora del fischio d’inizio sono Francesco Mazzeo, difensore dei biancorossi, e Nico Lavermicocca, centrocampista dei biancoverdi. Amici da una vita, fratelli fuori dal campo, ma per cinquanta minuti avversari agguerriti.
La loro storia inizia anni fa, tra le fila del Real Dream, quando entrambi erano poco più che sedicenni. Da lì in poi, un percorso condiviso tra club e categorie, dal Bari – dove erano anche al fianco dell’attuale presidente del Black Jack, Giosè Monno – fino a tappe prestigiose come Roma, Juventus, e l’indimenticabile esperienza a Mai una Gioia, assieme all’altro protagonista del derby, Vito Sivo.
In vista della sfida, Mazzeo ha voluto mettere subito le cose in chiaro: la maglia del Black Jack, appena conquistata, non sarà oggetto di scambio a fine partita. Troppo bella per “regalarla”, anche ad un amico fraterno come Lavermicocca.
Ma il fantasista del Ludwig, noto per il suo spirito brillante e la battuta sempre pronta, non si è lasciato scoraggiare. Di fronte alla porta chiusa dello scambio maglia, ha rilanciato con ironia, proponendo un’alternativa surreale quanto divertente: scambiarsi direttamente le mutande.
Uno scherzo tra amici, certo, ma anche il segnale di un rapporto che va ben oltre il rettangolo di gioco. Il clima tra i due è quello della complicità vera, forgiata da anni di calcio vissuto insieme, tra sogni, delusioni e infiniti aneddoti da spogliatoio.
Eppure, mercoledi si farà sul serio. In campo, l’amicizia verrà messa in pausa. Mazzeo proverà a neutralizzare le invenzioni del suo vecchio compagno di mille battaglie, mentre Lavermicocca farà di tutto per far saltare la difesa biancorossa.
Maglia o non maglia, mutande o meno, sarà una partita da ricordare. E se alla fine si riderà comunque, allora sarà la vittoria più bella di tutte: quella del calcio che sa ancora far sorridere.