Cozzoli: “Abbiamo commesso errori, il Castelluccio ci ha dato una lezione. Le vittorie passano anche da queste serate”
Il tecnico del Black dopo il 6-6 con la squadra di Bolognino: “Serviva una scossa, ripartiamo da qui”
Una partita che il Black aveva in pugno e che invece si è trasformata in una rimonta amara.
Avanti 4-0 dopo un primo tempo dominato, i biancorossi si sono fatti raggiungere dal Real Castelluccio fino al 6-6 finale, in una gara che ha lasciato più rimpianti che certezze.
A fine match, il tecnico Alessandro Cozzoli ha analizzato con onestà e senza trovare alibi quanto accaduto, assumendosi le proprie responsabilità: “Abbiamo commesso degli errori e il Castelluccio ci ha dato una lezione – ha spiegato l'allenatore biancorosso – sono partite insidiose, lo sapevamo. Di fronte avevamo una squadra forte fisicamente e molto esperta, lo avevo detto anche nella conferenza pre-match. Ma questo è il calcio: certe lezioni servono per crescere”.
Niente alibi, dunque. Il tecnico del Black riconosce anche qualche scelta non riuscita: “Siamo tutti sotto accusa, io per primo. Ammetto qualche errore di valutazione, specie nei cambi. Tataranni meritava più spazio, perché è un ragazzo esemplare: mai una parola fuori posto, mai una polemica. Ieri avrebbe dovuto giocare di più, e gliel’ho detto”.
Poi un passaggio su Marchitelli, protagonista con cinque gol ma sostituito nel momento chiave: “È un centravanti vero, uno che trascina la squadra. L’ho tolto perché aveva bisogno di rifiatare, aveva dato tutto nel primo tempo. Se avesse segnato nel finale, oggi parleremmo di altro. Ma il discorso non cambia: serve continuità, non fiammate dei singoli. La tenuta mentale in questo sport è fondamentale. Pensavamo che la gara sul 4-0 fosse chiusa, ed è proprio questa la lezione. Nel calcio a sette è folle pensarlo”.
Cozzoli, infine, guarda avanti con spirito costruttivo: “Questo pareggio ci tornerà utile, perché ce lo ricorderemo come una fotografia. Se vogliamo cambiare mentalità, dobbiamo ripartire dagli errori e non solo dalle cose buone. È l’unico modo per crescere e per diventare una squadra davvero matura”.

