

Padova ha un nuovo Castrovilli. E' il <<baby>> Pagliaro
Con scelta coraggiosa di Evangelista, ha esordito contro il Brescia e ha cambiato la partita. Scuola San Paolo. Sampdoria, Napoli e Brescia già lo seguono
«In campo ha una dote: potrebbe giocare anche al De Palo, ma non cambierebbe niente. Tutto quello che fa, gli viene naturale, con disinvoltura». Parola di Mirko Serini, primo primo tifoso e compagno di squadra di Iacopo Pagliaro, l’enfant prodige che fa sognare Padova, il ragazzino che già da qualche anno viene rubricato sotto la voce «talenti» ma che mai, prima di ieri, aveva trovato spazio vero tra i «grandi». Invece lui, 17enne del quartiere San Paolo, è stato chiamato in causa da Evangelista sul più bello, ha dato del tu al pallone e harealizzato una doppietta. Non ci fosse stato l'estremo difensore del Brescia con la mano a salvare sulla linea, sul tabellino dei marcatori risulterebbe una tripletta. Chi l’ha visto sbocciare e crescere, parla di un talento cristallino, di uno che «danza sul pallone». Piedi d’oro, ma anche piedi per terra. Perché guai, ora, a montarsi la testa. Non è una rondine che fa primavera, gli dicono i compagni di squadra. Anche se Roma, Fiorentina e Brescia lo adocchiano da tempo. Iacopo impazziva per Simone Sifanno e aveva 9 anni quando impressionò gli osservatori. Mirko Serini lo vedeva giocare per strada, ma «era pericoloso – racconta – e le signore si lamentavano. Allora lo iscrivemmo alla scuola calcio del San Paolo».