Black Jack 2009

Black, l'ex Sifanno si racconta: "Ridata dignità alla squadra. Felice ed orgoglioso di essere il presidente onorario"

La bandiera biancorossa a 360°: "Il nome lo scelsi io perchè giocavo spesso a questo gioco di carte. Rimpianti? Non aver batutto il Cida ai rigori"

06.02.2025 10:49

Il Black si appresta a vivere una delle più importanti serate della sua storia. Contro i Gabbiani la squadra di Tataranni si gioca il pass per la semifinale. Per l'occasione, abbiamo sentito la bandiera biancorossa Simone Sifanno che, tra un aneddoto e un altro, ci ha raccontato il suo vissuto nel club: “La squadra è nata nel mio scandinato come antagonista dell'allora Real Dream di mio fratello Stefano e mio cugino Mazzeo. Il nome richiama il famosissimo gioco di carte di cui ero patito. Non ci volle molto a convicere Giosè per quanto concerne il nome da dare alla società. I ricordi con questa maglia sono tanti: dai derby con il Real Dream alle vittorie dei due campionati. Molti furono gli  sponsor che credettero nel progetto fino ai  tanti tifosi che ci sono stati vicini e lo sono ancora. Il Black aveva tute, borsoni, doppia maglia. Insomma, era un club strutturato”. 

Ha qualche rimpianto?Beh si. La due finali perse di Champions contro il Cida fanno ancora male. Quella che abbiamo perso ai rigori era alla nostra portata. In quella squadra c'erano Traversa e Pastoressa perchè Cozzoli era in prestito ai Reds. In quella partita abbiamo dato tutto. Ricordo una lite con Giosè perchè nel pomeriggio feci allenamenti con il Triggiano e la sera avevamo, appunto, la finale contro la squadra di Anselmi. Lo smentii sul campo perchè da terzino feci un partitone e misi in rete uno dei calci di rigore che sbagliò Gaetano Iurlo. Avevo 18 anni"

Che ricordi ha dei tornei? “Bellissimi. Siamo stati per anni uno dei migliori di Bari e non è stato facile gestire per tante stagioni oltre 25 squadre. Da noi sono partite molte idee che oggi portano avanti altri, alcuni progetti sono davvero molto carini grazie anche alle nuove tecnologie. Noi abbiamo inventato i giornali, i video della partite e le figurine. Rivendico con piacere tutto questo.  Il rispetto dei ruoli era fondamentale: io mi occupavo dei calendari e della gestione delle classifiche, Giosè probabilmente aveva il compito più difficile, quello di gestire le squadre.Come tutte le cose della vita hanno un inizio e una fine ”

Cosa pensa del progetto di Tataranni?Quando Stefano me ne ha parlato sono stato molto felice. Ha ridato dignità a questo club che vanta una storia di oltre 16 anni. E' stato bravo anche nel richiamare qualche ex biancorosso che per il Black ha dato tutto. Mi hanno dato l'onore di essere il presidente onorario. Ne sono orgoglioso".

Si avvicina la gara che vale la stagione. Come pensa che il Black affronterà questa partita? "Forse è l'avversario peggiore che potesse capitare. Senza il suicidio con il Castelluccio nell'ultima gara i biancoverdi sarebbero arrivati secondi. La squadra biancorossa non deve disunirsi alla prima difficoltà come è successo spesso in campionato. I valori tra la squadra di Monacelli e quella di Tataranni sono molto simili. Queste gare si vincono con la testa. Se poi non dovesse farcela non importa, ci riproveranno l'anno prossimo”.

Lei ci sarà? “No, ma ho preso un impegno con la squadra: se dovesse passare il turno verrò a vedere. E se alzeranno la coppa offrirò pizza e birra a tutti i componenti". 

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