Black decimato, tra infortuni e assenze: Traversa regge, ma pesa l’addio di Cozzoli

Il momento di crisi del Black non è soltanto tecnico o mentale, ma fortemente legato a una situazione d’emergenza che coinvolge uomini chiave dello spogliatoio. L’assenza di alcune colonne portanti sta condizionando profondamente le ultime prestazioni della squadra, scivolata in una spirale negativa fatta di sconfitte e incertezze.

A reggere la baracca, ora più che mai, è capitan Traversa, punto fermo e guida dentro e fuori dal campo. Accanto a lui, avrebbe dovuto tornare il veterano Milella, pronto al rientro dopo un periodo di inattività. Ma il suo ritorno è stato bruscamente rinviato: un nuovo stop lo costringerà ai box ancora per un po’. Una perdita pesante, non solo dal punto di vista tecnico – Milella è una roccia difensiva – ma soprattutto sul piano carismatico. La sua leadership è fondamentale, la sua assenza si fa sentire.

Non meno pesante è quella di capitan Cozzoli, autentico simbolo del Black e faro tra i pali. L’estremo difensore, oltre a rappresentare un fenomeno tecnico per il ruolo, è anche una guida carismatica per i compagni. La sua lunga assenza ha lasciato un vuoto difficile da colmare, e nelle ultime ore si rincorrono voci su un possibile ritiro: Cozzoli potrebbe aver chiuso la carriera. La sua presenza sarà comunque fondamentale, anche a bordo campo. Il gruppo ha bisogno della sua voce, della sua guida silenziosa ma determinante. In un momento così critico, anche lo spirito di appartenenza può fare la differenza.

A completare il quadro delle defezioni ci sono Mangialardi e Pastoressa, altri due elementi fondamentali per l’equilibrio della rosa. Il primo potrebbe rientrare prima della fine del torneo, mentre il secondo è atteso per un possibile esordio nella prossima stagione. Forse.

Le assenze, insomma, pesano. E tanto. Il Black sta pagando dazio in termini di qualità, esperienza e solidità, proprio nel momento in cui servirebbe compattezza e lucidità. La speranza è che il gruppo riesca a compattarsi attorno ai pochi veterani rimasti, in attesa che il campo possa tornare a sorridere.