Black Jack 2009

Cozzoli (il Longo di Viale Europa) e Traversa (il Cosmi “incazzoso”), il duo che non ti aspetti versione Black Jack

Il primo porta la calma, il secondo la grinta: equilibrio perfetto sulla panchina biancorossa

24.10.2025 17:36

Al Black Jack il divertimento non manca mai, ma spesso lo spettacolo non è solo in campo ma soprattutto in panchina.
Lì trovi Alessandro Cozzoli e Saverio Traversa, due allenatori diversi in tutto, ma uniti dalla stessa voglia di far crescere entrambe le squadre e far parlare di sé.
I tifosi li chiamano scherzosamente “Moreno Longo e Serse Cosmi in versione amatoriale”  e, a vederli all’opera, è difficile dargli torto.

Cozzoli, la calma che fa gol

Alla sua prima esperienza da allenatore, Cozzoli sorprende per maturità e lucidità.
Niente urla, niente show: osserva, ragiona, e lascia che siano i fatti a parlare.
Predilige il gioco ordinato, pulito, con la palla che gira veloce e l’idea di calcio sempre chiara in testa.
Un tecnico tranquillo, ma pericoloso: il classico che non fa rumore, ma porta punti.
I tifosi lo definiscono “il Longo di viale Europa”: concreto, elegante e sempre pronto a tirare fuori la mossa giusta al momento giusto.

Traversa, il vulcanico del Cep

Dall’altra parte c’è Saverio Traversa, il vulcano della panchina.
Non sta fermo un secondo: urla, incita, richiama, si infuria, applaude.
Vive ogni minuto come se fosse l’ultimo, e la squadra sente la sua energia.
Per qualcuno è “troppo”, ma nessuno può negare che il suo entusiasmo sia contagioso.
È l’anima emotiva del gruppo, il “Cosmi del Black Jack”: passionale, diretto e sempre sul pezzo.
Uno ragiona, l’altro trascina. Uno pensa alla tattica, l’altro alla carica.
E in mezzo, la squadra che corre, gioca e si diverte.
Il risultato? Un gruppo compatto, organizzato e sempre acceso, dentro e fuori dal campo.

Due personalità opposte che insieme stanno cambiando il volto del Black Jack

 

Black, Marchitelli fa il cuore e i tifosi gli dicono: "Ma chi ti credi, Cristiano Ronaldo?"
Project, Sisto avvisa:"Affrontare l'ultima in classifica non significa abbassare la guardia"