Colpo di tacco, colpo da maestro: Tangorra-show al 'Calcio che ci Piace'
Nel match vinto contro il Ludwig, l'attaccante del Black Jack regala un assist d’autore per il gol del 3-2. Classe, visione e stile da vendere per Tangorra, protagonista anche con la NXT in Terza Categoria
Un passaggio con il tacco, al volo, sulla destra e poco prima dell’area avversaria. Bonerba ringrazia e infila in rete il gol del 3-2. Ma a far saltare dalla sedia i presenti non è solo la rete decisiva: è quell’assist, una pennellata d’autore in un contesto dove, solitamente, si predilige il concreto al bello. Alessandro Tangorra non ha segnato, ma ha firmato una delle giocate più spettacolari della giornata.
Nel calcio amatoriale, dove spesso la sostanza viene prima dello spettacolo, vedere certi colpi è un privilegio. Tangorra però non è nuovo a queste magie. Figlio d’arte – Massimiliano, il padre, ex calciatore professionista, ha indossato la maglia del Bari in Serie A e collezionato oltre 200 presenze in Serie B tra Bari, Ancona, Reggiana, Foggia, Perugia, Genoa e Ascoli – Alessandro ha respirato calcio fin da bambino.
Oggi mette il suo talento al servizio del Black Jack, squadra che disputa il torneo de Il Calcio che ci Piace, dove si sta rivelando uno dei protagonisti più tecnici e decisivi. Ma non finisce qui: da quest'anno, il numero 5 ha intrapreso una nuova avventura calcistica, entrando anche a far parte della NXT, squadra iscritta al campionato di Terza Categoria FIGC.
Non solo qualità, però. Tangorra ha iniziato la stagione con lo spirito giusto, entrando subito nei meccanismi della squadra e mettendosi a completa disposizione di mister Cozzoli.
Laureato in Scienze Motorie, e sempre in movimento tra un impegno e l’altro, Alessandro si diletta anche nel tennis, sport che pratica con passione e ottimi risultati nel tempo libero. Un atleta a tutto tondo, capace di portare impegno e intelligenza sportiva in ogni disciplina.
Ecco perché quel colpo di tacco non è un caso. È il gesto naturale di chi conosce il gioco, lo ama, e ha il dovere – perché sì, il talento è anche una responsabilità – di onorarlo regalando bellezza. Come in quel momento, in cui ha fatto alzare in piedi i presenti. Perché il calcio, anche quello amatoriale, sa ancora emozionare.

