Dal buio alla luce: Pastoressa segna e si riprende il campo

Certe storie sembrano scritte da un autore invisibile, con la penna intinta nelle emozioni più vere. Quella di Luca Pastoressa è una di queste. Un racconto di cadute e risalite, di silenzi e ritorni, che ieri ha vissuto un capitolo tanto atteso quanto commovente: il ritorno in campo.

Era il 4 novembre, una data che per mesi ha pesato come un macigno sul cuore di chi conosce Luca. Un momento buio, che sembrava aver messo in pausa non solo una carriera, ma soprattutto il sorriso di un ragazzo pulito, serio, disponibile. Quel giorno è ora ufficialmente alle spalle.

Luca è tornato. Lo ha fatto in punta di piedi, con l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto. Quasi intimidito da quel rettangolo verde che fino a poco tempo fa era casa sua, ha ricominciato da dove aveva lasciato: con la leggerezza di chi ama davvero il gioco, con il coraggio di chi ha sofferto e ha saputo aspettare.

Dribbling, giocate semplici ma cariche di significato, e poi il gol. Un gesto tecnico, sì, ma anche e soprattutto un messaggio: “Sono tornato, sto bene”. Il boato silenzioso del gruppo è stato forse il momento più toccante. Nessuna entrata fuori posto, solo abbracci, applausi, pacche sulle spalle. Il rispetto dei compagni ha raccontato meglio di mille parole quanto Luca sia amato nello spogliatoio.

Il calcio, a volte, sa restituire molto più di quello che toglie. E ieri, in un semplice allenamento, tutti siamo stati un po’ più felici. Perché quando torna un ragazzo così, non è solo il calcio a guadagnarci, ma tutto ciò che ci sta intorno.

Ora non c’è fretta per il campionato. Luca potrà prendersi il tempo che serve, ritrovare il ritmo, ascoltare sé stesso. Il più è fatto: ha rimesso piede in campo. E per chi lo conosce, questo vale più di qualunque convocazione.

Bentornato, Luca.